Il silenzio che cura: l'arte di prendersi una pausa per rinascere
- Isabel
- 28 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Viviamo in un mondo che ci chiede costantemente di esserci. Di rispondere, aggiornare, partecipare, spiegare. Siamo immersi in un flusso continuo di stimoli, notifiche, aspettative e parole. Eppure, tra tutte queste richieste, ce n’è una che spesso ignoriamo: quella che arriva da dentro.
Ci sono momenti – a volte improvvisi, a volte maturati lentamente – in cui sentiamo il bisogno di fare un passo indietro. Di non parlare. Di non spiegare. Di non esserci, almeno non come ci si aspetta da noi. Sono momenti in cui il silenzio non è assenza, ma un ritorno. Una discesa delicata e profonda verso sé stessi.
In quei momenti, non stiamo fuggendo. Non ci stiamo allontanando da chi amiamo. Non stiamo scegliendo il distacco. Stiamo semplicemente scegliendo noi.
Una scelta spesso difficile, perché può essere fraintesa. Il silenzio può sembrare freddezza, la pausa può sembrare disinteresse. Eppure, è proprio l’opposto.
Prendersi una pausa, restare nel silenzio, è uno degli atti più potenti e amorevoli che possiamo compiere – verso noi stessi e verso gli altri. È in quei momenti che ci diamo lo spazio per ascoltarci davvero. Per chiederci: “Chi sono oggi? Di cosa ho bisogno? Cosa sto provando?”
Negli ultimi mesi, la mia vita ha attraversato un grande movimento. Un cambiamento professionale importante, nuove direzioni, scelte da ponderare con responsabilità, domande interiori che chiedevano spazio. Avevo bisogno di sentirmi. Di riconoscermi in ciò che stavo diventando. E per farlo, ho dovuto rallentare. Restare un po’ in silenzio. Anche quando fuori sembrava che tutto dovesse correre.
Quel silenzio non è stato vuoto. È stato pieno. Pieno di ascolto, di verità, di piccole cose che sapevano di casa. A volte ho avuto paura di essere fraintesa. Ma l’unica cosa che volevo trasmettere era, ed è, amore.
Amore per me stessa. Amore per chi mi cammina accanto. Amore per la vita che mi sta insegnando a sbocciare, anche nei momenti in cui non so ancora in che forma.
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Restare in equilibrio anche nel silenzio. Ritrovare sé stessi tra le radici e la luce.
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Spesso ritrovo questo equilibrio anche nel corpo. Quando pratico yoga, quando cambio punto di vista – letteralmente – e il mondo si capovolge per qualche istante, riesco a sentire quella forza sottile e radicata che la frenesia della vita copre. Quella che mi ricorda che sì, posso fermarmi. Posso ascoltare. Posso trasformarmi.
🌱 La pausa non è mai una fine. È una soglia.Un passaggio sacro verso un nuovo inizio.
Se in questo momento ti trovi anche tu in un tempo di silenzio, voglio dirti: va bene così. Non devi spiegare. Non devi giustificarti. Prenditi il tempo che ti serve per ascoltarti. È lì che comincia tutto. È lì che torni a te.
Con amore,
Isabel
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