Con le lacrime nel cuore
- Isabel

- 15 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Ci sono momenti in cui ci sentiamo completamente persi.
Non perché non sappiamo dove andare, ma perché non abbiamo più la forza di muoverci.
Il senso di inadeguatezza ci attraversa come una corrente sottile e continua — si posa sulle spalle, irrigidisce il collo, pesa sulla testa, si chiude nel cuore.
È un dolore che non urla, ma che si manifesta in piccole contrazioni, nelle tensioni che il corpo trattiene quando l’anima non riesce più a sciogliere nulla.
A volte il pianto aiuta.
Altre volte sembra solo svuotarci ancora di più.
Eppure piangere è un atto di verità: è l’ammissione silenziosa che qualcosa dentro di noi ha bisogno di essere accolto, non giudicato.
Sento il dispiacere profondo di non riuscire a dare la felicità che vorrei, di non riuscire ad offrire la serenità che chi amo meriterebbe.
Mi sento fragile, in colpa, stanca.
Avverto la fatica delle responsabilità, la solitudine che circonda certi giorni, la distanza che si crea anche quando c’è affetto.
Vorrei che tutto fosse diverso, ma in questo momento non lo è.
E mi dispiace.
Mi dispiace per quello che non riesco a dare, per ciò che non riesco ad essere.
Forse, però, la vita mi sta chiedendo di fermarmi.
Di smettere di cercare fuori ciò che posso ritrovare solo dentro.
Di ricostruire la mia stabilità, passo dopo passo, per poter poi restituire luce, presenza, amore.
Ho bisogno di ricominciare da me, anche se significa ripartire in silenzio, da sola, a raccogliere i pezzi del puzzle dispersi sul pavimento e metterli insieme di nuovo — per costruirmi e ricostruirmi, per ritrovare forza e stabilità.
Non pretendo di essere capita.
So solo che, con le lacrime nel cuore, sento che devo ricominciare da me.
Perché solo quando saremo in pace dentro, potremo davvero dare pace agli altri.
Solo così potrò tornare a dare amore, quello vero, che nasce da un cuore intero.
Con le lacrime nel cuore
Isabel













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