🌿 Abbracciare l’incertezza
- Isabel

- 5 ore fa
- Tempo di lettura: 3 min
Viviamo costantemente alla ricerca di stabilità.
Cerchiamo punti fermi, certezze, direzioni chiare. Desideriamo sapere dove stiamo andando, cosa accadrà, come andrà a finire. Ma la verità è che la vita — quella vera, quella che pulsa sotto la superficie dei nostri programmi e delle nostre aspettative — non è mai stabile, e non è mai del tutto prevedibile.
C’è una frase di Tony Schwartz che porto con me da tempo, e che ogni volta mi riporta a casa:
“Let go of certainty. The opposite isn't uncertainty. It's openness, curiosity and a willingness to embrace paradox, rather than choose up sides. The ultimate challenge is to accept ourselves exactly as we are, but never stop trying to learn & grow.”
Lascia andare la certezza.
L’opposto non è l’incertezza, ma l’apertura. La curiosità. La disponibilità ad accogliere il paradosso.
A volte pensiamo che la sicurezza coincida con il controllo, ma forse la vera stabilità nasce proprio dal contrario: dalla capacità di restare aperti al cambiamento, di accogliere ciò che arriva, anche quando non abbiamo risposte.
L’incertezza ci spaventa perché ci mette a nudo.
Ci obbliga a stare nel qui e ora, a fare i conti con ciò che sentiamo davvero, senza rifugiarci nei piani futuri o nei rimpianti del passato. Eppure, è proprio lì — in quel punto sospeso — che possiamo ritrovare la nostra autenticità più profonda.
Negli ultimi mesi l’incertezza è entrata con forza nella mia vita.
Una scelta lavorativa importante, carica di aspettative e di emozioni contrastanti, ha scosso le radici del mio essere.
Ho sentito la confusione bussare alla porta del mio cuore, e insieme a essa la paura di sbagliare.
Declinare un’offerta non è mai semplice, soprattutto quando di fronte hai persone che stimi profondamente. Ma dentro di me sapevo che quella strada non mi avrebbe permesso di sentirmi davvero parte di qualcosa, di un progetto in cui poter crescere, dare valore, sentirmi voluta e accolta. Perché il lavoro non è solo un insieme di ore che sottraiamo alla nostra vita privata: è parte di noi, un prolungamento della nostra essenza. Anche quelle ore devono essere piene, vere, vissute con il cuore. Devono permetterci di esprimere chi siamo, di contribuire con autenticità, di costruire insieme agli altri qualcosa di grande.
Non è sempre facile comprendere e comprenderci, ma l’ascolto di come ci sentiamo, delle reazioni del nostro corpo, dei segnali sottili che arrivano dal profondo, mi ha aiutata a capire dove dirigere i miei passi.
E così, uno alla volta, giorno dopo giorno, mi sto avvicinando a un posto in cui mi sento desiderata, utile, cercata e apprezzata per la figura professionale che posso essere.
Un luogo dove crescere insieme e costruire con fiducia e rispetto reciproco.
Sono profondamente grata alla pratica dello yoga, perché il lavoro che compio su di me ogni singolo giorno mi aiuta a non perdermi. Mi insegna ad ascoltarmi, a tornare al respiro, a portare l’attenzione a ciò che sono e a ciò che desidero continuare a essere. Mi ricorda che ogni scelta, anche la più difficile, può diventare un atto d’amore verso se stessi.
Prova, per un momento, a fermarti.
Lascia andare i pensieri, la tua agenda, le aspettative.
Siediti nel silenzio del presente e osserva:
Come risponde il tuo corpo?
Quali sensazioni emergono?
Dove senti tensione, dove leggerezza?
Spesso non è la mente a dirci la verità, ma il corpo.
È lui che sa prima di noi quando stiamo forzando una direzione, quando qualcosa non ci appartiene più, o quando invece stiamo tornando a casa, anche se non sappiamo ancora dove ci porterà la strada.
L’incertezza può diventare un alleato, se smettiamo di combatterla.
Può trasformarsi in uno spazio di scoperta, di curiosità, di ascolto.
Invece di cercare di risolverla, possiamo imparare ad abitarla.... a respirarla... a lasciarci guidare da ciò che sentiamo, passo dopo passo, senza pretendere di avere già tutte le risposte.
Forse è proprio questo il senso più profondo del vivere: non sapere sempre, ma essere presenti a ciò che accade dentro di noi.
Sentire il movimento, anche quando non comprendiamo la direzione. Accettare di non sapere, ma restare aperti — curiosi, vivi, imperfetti e in continua evoluzione.
Lascia che l’incertezza non sia un peso, ma una porta.
Una soglia verso qualcosa di più grande, che ancora non conosci ma che ti sta aspettando.
Dal mio cuore al tuo.
Isabel
🤍













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