Contrazione ed Espansione
- Isabel
- 4 giorni fa
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Il corpo conosce bene il ritmo della contrazione e dell’espansione. È un linguaggio antico, che ci accompagna da sempre.
Lo sentiamo nel respiro, nell’aria che entra e dilata lo spazio dentro di noi, e nell’aria che esce raccogliendoci verso il centro. Lo sentiamo nei muscoli che si tendono e poi si rilasciano, nel cuore che pulsa alternando battito e pausa, nella vita che scorre come un’onda costante.
Nella materia più fisica, la contrazione ci offre concentrazione, forza, raccoglimento. L’espansione porta sollievo, apertura, possibilità di accogliere. Anche la mente segue questo ritmo: ci sono pensieri che stringono, che diventano serrati e insistenti, quasi a volerci schiacciare. Poi, quasi naturalmente, arriva uno spazio di respiro, un vuoto tra un pensiero e l’altro, e la visione si amplia, riportandoci la leggerezza di uno sguardo nuovo.
Le emozioni non sono diverse. Alcune ci avvolgono come una morsa, comprimendo il petto e rendendoci piccoli. Altre ci aprono, ci alleggeriscono, ci fanno sentire capaci di abbracciare il mondo intero. La contrazione emotiva ci invita a guardarci dentro, a incontrare ciò che ancora ha bisogno di cura; l’espansione, invece, ci offre la libertà di condividere, di donare, di amare.
E poi, c’è la dimensione più intima e spirituale, dove contrazione ed espansione diventano la danza stessa dell’anima.
Ci sono momenti in cui abbiamo bisogno di ritiro, silenzio, protezione: come un seme che si chiude nella terra, custodendo in sé il mistero del futuro germoglio. E ci sono momenti in cui ci apriamo completamente, dissolvendo i confini, sentendoci parte del Tutto. La bellezza sta nel riconoscere che entrambi i movimenti hanno senso, che non esiste espansione senza contrazione, né apertura senza raccoglimento.
Nella pratica yoga questo ritmo diventa esperienza viva. Ogni asana ci racconta una storia di contrazione ed espansione: quando ci pieghiamo in avanti il corpo si raccoglie e ci invita a un ascolto più profondo; quando apriamo il petto ci doniamo allo spazio e alla fiducia; nelle torsioni sentiamo i muscoli che si stringono per poi sciogliersi; negli equilibri impariamo che raccoglimento e apertura devono convivere per darci stabilità. E il respiro accompagna tutto, insegnandoci che inspirare è accogliere, ed espirare è lasciare andare.
Sul tappetino impariamo ad abitare questa danza con consapevolezza, e da lì la riportiamo nella vita.
Scopriamo che i momenti di fatica, di tensione e di chiusura non sono da temere, ma passaggi necessari, che custodiscono la forza per l’apertura che verrà. E comprendiamo che ogni apertura non è dispersione, ma dono che nasce da un nucleo saldo e raccolto.
La contrazione ci ricorda chi siamo, l’espansione ci mostra chi possiamo diventare.
È un respiro continuo che ci attraversa e che ci insegna a fidarci del ritmo stesso della vita. Se impariamo ad accoglierlo, possiamo danzare tra l’una e l’altra senza paura, lasciandoci cullare da questo movimento eterno, che non è altro che la vita stessa che si esprime in noi.
Dal mio Cuore al tuo
Namaste
Isabel
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