Quando tutto sembra troppo stretto

Ci sono momenti in cui la vita ci avvolge come un vestito troppo aderente.

Non si respira.

Ogni gesto quotidiano, anche il più semplice, diventa una lotta invisibile per trovare spazio, respiro, libertà.

Io, oggi, sono lì.

Mi muovo in una nebbia densa fatta di scelte, responsabilità, parole da dire e da non dire, silenzi che pesano più di tutto.

Sento dentro un nodo — di quelli che non si sciolgono con la logica, ma che si portano nel petto, stretti stretti, come un bambino che ha paura.

È la confusione a dominare.

Le paure fanno capolino dietro ogni angolo:

• e se stessi sbagliando tutto?

• e se non ci fosse via d’uscita?

• e se non fossi abbastanza?

In questi giorni la tristezza è una compagna silenziosa.

Non urla, ma si siede accanto a me, mi osserva mentre cerco soluzioni, mentre tengo duro, mentre sorrido anche quando dentro mi sento frantumare.

E allora mi chiedo…Come se ne esce?

Non lo so del tutto.

Ma qualcosa, piano piano, lo sto imparando.

Si comincia con l’ascolto.

Non quello verso gli altri, ma verso me stessa.

Il corpo lo dice per primo: spalle chiuse, respiro corto, stomaco teso.

Poi arrivano i pensieri: tanti, ingarbugliati, spesso spaventati.

E infine le emozioni: come onde, che vanno lasciate arrivare, senza reprimerle. Senza vergognarsene.

Inizio a respirare, davvero.

Mi metto sul tappetino, anche solo per cinque minuti.

Mi siedo in silenzio.

Mi parlo con gentilezza.

Scrivo.

Piango, se serve.

Cammino.

Guardo le cose semplici.

Il cielo.

Le foglie.

I dettagli che la mente stanca non vede più.

E piano piano, qualcosa cambia.

Non il mondo attorno.

Non le scelte da fare.

Ma lo sguardo.

Quel modo in cui decido di stare in ciò che accade.

E allora lo spazio torna.

Non fuori, ma dentro.

Lo spazio per accogliere anche la confusione.

Anche la paura.

Anche il dolore.

Perché forse non si esce da questi momenti come si esce da una stanza.

Forse si attraversano.

Con delicatezza.

Con il cuore che continua a battere.

E con la fiducia che, anche se oggi sembra impossibile, arriverà un giorno in cui questa fatica avrà un senso.

E quel senso sarà tuo.

Solo tuo.

A chi oggi si sente stretto, soffocato, in trappola tra pensieri e paure…

Ti vedo.

Ti abbraccio da lontano.

Siamo più vicini di quanto crediamo, anche se non ci conosciamo.

Teniamoci per mano, anche solo col pensiero.

Stiamo attraversando.

E prima o poi, anche questa notte lascerà spazio all’alba.

Sempre.

Con amore,

Isabel

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