Il coraggio della solitudine
- Isabel

- 4 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min
La solitudine arriva così:
senza bussare, senza chiedere permesso.
A volte la scegliamo, altre volte è lei a scegliere noi, ma la verità è che non c’è differenza ... perché quando arriva, ti prende per mano allo stesso modo — con dolcezza o con forza — e ti porta esattamente dove non volevi andare: dentro di te.
Io continuo a credere che l’essere umano non sia fatto per stare solo.
Credo nelle anime che si intrecciano, nel mistero di due cuori che si riconoscono, nella magia dell’incontro che crea un “noi” più grande di qualunque “io” esista da solo.
L’Amore, quello vero, quello che unisce, rimane per me la meraviglia più luminosa di questa vita.
Eppure, proprio mentre lo credo, so anche questo:
ci sono momenti in cui è necessario fermarsi.
Momenti in cui ciò che sei e ciò che stai vivendo non si riconoscono più.
Momenti in cui ti senti dispersa, affollata fuori ma vuota dentro, persa in un labirinto che non sai più decifrare.
È la vita che ti si sgretola tra le mani, o forse sei tu che scivoli fuori dalla tua stessa pelle.
Senti il cuore pesante, la mente confusa, un nodo che non si scioglie e un respiro che non vuole scendere fino in fondo.
E lì, in quel silenzio che fa paura, si apre lo spazio del coraggio.
Non il coraggio rumoroso, invincibile... ma quel coraggio piccolo, nascosto, che arriva come un sussurro tenue dentro di te:
Vai… è ora.
Torna a casa.
Il coraggio di restare con ciò che senti.
Il coraggio di fermarti davvero.
Il coraggio di ammettere la paura senza esserne travolta.
Il coraggio — immenso — di ricominciare da te.
Perché non avevi perso la forza: avevi solo smesso di ascoltarla.
Non eri sparita: ti eri solo dimenticata dove abiti.
La solitudine, quando arriva, fa proprio questo:
ti riporta piano piano al tuo centro, alla tua voce più vera, al respiro che avevi messo da parte per inseguire troppe cose, troppe persone, troppi doveri.
E scopri che stare da sola non è poi così male... che non è un fallimento, che non è un castigo.
È un atto d’amore verso te stessa.
È un ritorno.
Una rinascita silenziosa.
Perché tutto nasce da lì:
da come sai volerti bene, da come sai parlarti, da come sai tenerti la mano nei giorni in cui nessuno lo fa.
Come potresti amare un’altra anima meravigliosa se prima non impari a riamare la tua?
Come potresti incastrarti nel mondo di qualcuno se hai smesso di abitare il tuo?
Allora permettiti questo tempo.
Raccogliti.
Respira.
Lascia andare ciò che pesa.
Fai spazio.
Fai luce.
Ritrova il tuo sorriso, anche se tremante.
E un giorno, senza sforzo, senza aspettativa, senza paura, alzerai di nuovo lo sguardo.
E proprio in quell’istante, quando sarai di nuovo intera, un’anima incrocerà la tua.
E insieme, mano nella mano, scoprirete che l’Amore torna sempre lì dove c’è spazio, verità e presenza. Lì dove tu sei tornata. Lì dove ci sei tu.
Dal mio Cuore al tuo.
Isabel
✨













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