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Abbracciare l’ignoto

  • Immagine del redattore: Isabel
    Isabel
  • 1 giorno fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Ci sono momenti in cui la vita ci chiama al cambiamento, ma lo fa in silenzio. Non sempre con frasi nette o segnali evidenti. A volte si manifesta come un’inquietudine lieve, un piccolo strappo interiore, il senso che ciò che prima bastava ora non ci riempie più.


E allora si apre davanti a noi uno spazio vuoto. Una terra senza mappa, senza coordinate. L’ignoto.

Spaventa. Perché non sappiamo cosa ci aspetta, quali prove, quali doni. Eppure, è proprio lì che la vita prende una piega nuova. Non quando controlliamo tutto, ma quando ci fidiamo abbastanza da lasciar andare.


Abbracciare l’ignoto non significa agire senza pensiero, ma lasciarsi attraversare dal mistero senza paralizzarsi dalla paura. È camminare senza vedere tutta la strada, con il cuore che batte forte e lo sguardo che resta aperto. È dire sì anche quando non abbiamo tutte le risposte.

Negli ultimi mesi ho imparato a riconoscere questo spazio e ad onorarlo. Dopo anni trascorsi a costruire e a consolidare, ho sentito che qualcosa dentro di me chiedeva silenziosamente di essere ascoltato. Così ho scelto di lasciarmi andare. Ho interrotto ciò che era certo, conosciuto, definito… per partire.


L’India è stata il mio primo passo nell’ignoto. Un viaggio esterno che è diventato profondamente interiore. Le sue contraddizioni, i suoi ritmi, la sua spiritualità cruda e vibrante mi hanno aperta, spogliata, guidata a ritrovare parti di me che avevo lasciato indietro.

Tornata, la vita ha continuato a parlarmi attraverso eventi, incontri, coincidenze. Nulla di eclatante, ma tutto profondamente significativo. Una catena di piccoli avvenimenti, apparentemente scollegati, che messi in fila sembrano avere un disegno sottile, quasi magico.

Così ho smesso di voler sapere tutto, di controllare ogni passo. Ogni giorno mi alleno a stare in questo spazio aperto, incerto, fertile. Cammino nell’ignoto non più con timore, ma con rispetto. Faccio piccoli passi, guidata da ciò che mi fa vibrare, da ciò che sento vero, positivo, magico per me.

E mentre avanzo, qualcosa cresce. Non so ancora cosa sarà. Ma so che sarà autentico, perché nasce da un luogo profondamente mio.


E allora scelgo di restare in ascolto. Scelgo di affidarmi al mistero di questo tempo, di nutrire la fiducia come si nutre una fiamma: con presenza, con amore, con cura.


Perché abbracciare l’ignoto non è perdersi, ma ritrovarsi. È smettere di rincorrere certezze per iniziare a vivere davvero. E in questa vita, imperfetta e vibrante, fatta di attimi sospesi e respiri profondi, io ci voglio essere. Con tutta me stessa.

Con amore,

Isa



Abbracciare l'ignoto
Forse l'ignoto è solo una parte di noi che ancora non abbiamo incontrato. E allora andiamole incontro, con rispetto, con curiosità, con coraggio. Perché spesso, è proprio lì che la vita ci aspetta davvero.


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